Pasolini scrive, in una lettera del 20 gennaio 1947, all'amica Giovanna Bemporad: «La gente è sciocca, vile, confusa; ma c'è in essa un'aspirazione, un complesso di inferiorità che possono essere ancora considerati un residuo di astratta bontà [...]».
Nessun commento:
Posta un commento