L'amorosa fenice che ai miei occhi
prestava i suoi paesaggi, è lontana:
con che reti afferrarla o mani ladre
se non con quelle amplissime dei sogni?
Come una fiamma in cima ai miei pensieri
che crescono in rossore, alta, oscillante
ti levi, o perfida come una luna
d'agosto, con lunghi occhi di malizia;
e con mani solcate dai miei baci
strazi una rosa, e in mezzo ai suoi disfatti
petali mi sorridi, mentre in fila
sul ramo del tuo braccio, sotto l'ombra
delle tue ciglia dormono i miei sogni
con una dolce inclinazione d'ali.
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