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L'eccentricità di Giovanna Bemporad; il suo talento; e le stereotipìe nelle quali si era fissata la sua vita dopo quello che lei considerava il tradimento dei letterati e degli artisti; la sua vena poetica che, compressa in un senso, si esprimeva in tanti altri. I suoi versi classici finivano sempre in una modernità sua originale.
Ho annotato il suo metodo compositivo che si sviluppava a ugual distanza dall'indagine scientifica delle possibili permutazioni linguistiche e dall'esercizio cibernetico delle possibili disposizioni matriciali del testo poetico: la 'costrizione' delle misure ritmiche era la matrice sicura con cui calcolare.
Lo stile collaborativo e la scelta di fare poesia per interposto poeta. La padronanza della lingua, unita a talento e cultura particolari, e alla distanza storica dei classici , le consentivano di scrivere liberamente con variazioni ispirate, col fare inclusivo che sperimentava apertamente con noi.
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