domenica 13 gennaio 2013

Nausicaa '88


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L'eccentricità di Giovanna Bemporad; il suo talento; e le stereotipìe nelle quali si era fissata la sua vita dopo quello che lei considerava il tradimento dei letterati e degli artisti; la sua vena poetica che, compressa in un senso, si esprimeva in tanti altri. I suoi versi classici finivano sempre in una modernità sua originale.
                   Ho annotato il suo metodo compositivo che si sviluppava a ugual distanza dall'indagine scientifica delle possibili permutazioni linguistiche e dall'esercizio cibernetico delle possibili disposizioni matriciali del testo poetico: la 'costrizione' delle misure ritmiche era la matrice sicura con cui calcolare.
         Lo stile collaborativo e la scelta di fare poesia per interposto poeta. La  padronanza della lingua, unita a talento e cultura particolari, e alla distanza storica dei classici , le consentivano di scrivere liberamente con  variazioni ispirate, col fare inclusivo che sperimentava apertamente con noi. 

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mercoledì 9 gennaio 2013

Bemporad_Lab

[La.Ca.B.1985] Apre lo spazio di Monteverde,produzioni video da cui  Videor rivista di poesia.
LABORATORIO DI POESIA | GIOVANNA BEMPORAD

[1985] Reading estesi al commento



Tirar tardi, ma l'espressione non rende i tempi di vita e di lavoro di Giovanna Bemporad. L'espressione è misurata sui tempi delle nostre giornate, scandite dalle routines ordinarie.
Giovanna aveva semplicemente traslato i tempi di veglia/sonno/lavoro/impegni, magari anche con permutazioni opportune di giorno in giorno per trovare concentrazione nella quiete delle ore notturne nel suo studio nel piano superiore della casa. Non era raro che si trovasse frastornata nelle luci dell'alba attenta ad adempiere ai suoi obblighi familiari.
Avendo ripreso proprio in quegli anni (siamo nel pieno degli anni ottanta) a frequentare l'ambiente letterario e delle lettuyre pubbliche si trovava ad estenuanti performances per far collimare i suoi tempi con quelli dei suoi rinnovati interlocutori. Lo faceva volentieri, ma che fatica!


martedì 8 gennaio 2013

Serate di poesia e testi mutanti


Fantastica la sua arte combinatoria, l'elaborazione della versificazione era sempre sorprendente. E ugualmente il modo di lavorarci insieme, il modo stesso di vedersi e di parlarsi. Giovanna al telefono? Un classico di fine giornata (per lei l'inizio...).
Lo stile collaborativo e la scelta di fare poesia per interposto poeta. La  padronanza della lingua, unita a talento e cultura particolari, e alla distanza storica dei classici , le consentivano di scrivere liberamente con  variazioni ispirate, col fare inclusivo che sperimentava apertamente con noi. Ne abbiamo documentato spesso in video il lavoro, ma sono i suoi testi mutanti a portarne l'impronta.



Giovanna Bemporad a fine serata

Proprio per parlarci e lavorare avevamo cominciato anche a parlare di tecnologie (!), per esempio quelle di riconoscimento vocale dell'Ibm. A fine giornata, a fine serata, quando noi andavamo a letto, lei aveva le ore di lavoro più efficaci, e se non c'era la sua Piera nottambula, avrebbe avuto bisogno di un aiuto per fissare le soluzioni dei diversi versi.


Giovanna e i suoi compagni

Giovanna ha empre avuto cura dei suoi amici, tanti. Egocentrica e monomaniaca come tutti gli artisti, ti ascoltava con autentico interesse fino (quasi) ad annoiarsi: e non era solo la sua buona educazione. Una compagna ideale, ad averci le stesse passioni come noi le avevamo in comune.

Serata Bemporad a Monteverde

Parallelamente all’attività di traduzione si è dedicata negli anni alla propria poesia,..diciamo che Giovanna ha fatto parecchie altre cose nel frattempo, per esempio ha dato retta a noi e ne abbiamo tratto profitto.